Ultimo lento palpito d’ali
Semplice ed impalpabile si mostra la tua libertà.
Mi sconvolge e mi assale ad ogni battito.
E desolato rimango a seguire con gli occhi la tua scia tinteggiata,
che nomade mi sfugge oltre lo sguardo,
su sentieri che di tutti furono ma che nessuno possiede,
oltre lo spazio di immaginazione che solo il pensiero appaga.
Fino al domani, quando d’improvviso un’altra come te prenderà quel posto.
E staziona il rimpianto di quel errare, genitrice di eternità.
Di resa ha il sapore questa campagna: non si può supplicare vittoria di fronte ad un simile splendore.
Non si può.