giovedì, gennaio 03, 2008

Ultimo

Quest'anno è accaduta una vicenda particolare.
Anzi, sarebbe meglio dire l'anno scorso.
L'ultimo dell'anno appena trascorso, l'ho passato in ospedale.
Senza entrare troppo nei dettagli, la mamma della mia ragazza ha avuto un grave ed improvviso problema di salute: talmente grave, che era (ed è ancora, purtroppo) necessaria la presenza di qualcuno giorno e notte per assisterla.
E' una faccenda delicata e molto personale, della quale non mi piace molto parlare, quindi mi fermo qui.

Noi due avevamo organizzato alcuni giorni da passare in montagna vicino a Merano, proprio a cavallo di capodanno.
Ovviamente è saltato tutto.

Per farla breve, la notte dell'ultimo dell'anno è toccata a lei: ma senza che sapesse nulla, sono andato a trovarla al Maggiore di Bologna proprio poco prima di mezzanotte.
...
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Non è stato un gran bello spettacolo.
Mentre ero là dentro, mi sono saltati agli occhi il contrasto dei botti e della sofferenza umana, l'antitesi fra gioia e speranza, ciò che vale sul serio e ciò che vale quasi nulla.
Non so bene se auguralo a tutti di trascorrere un po' di tempo in situazioni come quelle, oppure di non raccomandalo ad alcuno.
Ma vi assicuro che si cambia punto di vista in un secondo: scatta qualcosa dentro, una molla che ti allarga un po' il cervello.
Quanti aspetti di questo mondo sono inutili: quelle persone darebbero ciò che hanno di più caro per un momento di pace, di tranquillità, di guarigione. E noi che siamo attaccati al cellulare, ad internet, alla partita di pallone o alla prossima auto da acquistare...
Questa mia consapevolezza mi ha fatto sentire l'ultimo: ad una persona che sta male cosa dici? Nulla... si fa più bella figura tacendo.
Ultimo perchè ognuno di loro, in quel momento, era più importante di me.
Ed era proprio l'ultimo, l'ultimo dell'anno: sarà stato un caso?