giovedì, maggio 29, 2008

Mondo

Rimbomba e rimbalza,
percuote ed avanza,
d’un suono pesante
possente e vibrante,
ch’annulla il rumore
nel tuono che muore,
fra il sole e il deserto
ch’aggioga l’eterno.
Desolato non resta
v’è solo il fuggire
quest’aria d’impesta
quasi per non soffrire.
E di morte assomiglia
questa tua meraviglia:
il mondo perfetto
lasciato a marcire,
come quasi dispetto
come per non capire.
Al cospetto d’un rio
di riflesso il passato,
su un futuro auspicato,
che oggi è solo mio.