martedì, settembre 18, 2007

Sonora

Non credo di appartenere agli estremi: mi piace in fin dei conti stare nel mezzo.
Con qualche divagazione, certo. Un po' più di qua alcune volte; un po' più di là altre.
Stare QUI dà certezze, calma, tranquillità: c'è tutto il tempo per dedicarsi ad aspetti più filosofici, per coltivare passioni che altrimenti non troverebbero spazio, per illudersi di poter gestire il proprio tempo.

Ed uno dei miei grandi amori è la musica: di qualsiasi genere, epoca, luogo. Tralasciando forse l'hip-hop ed il rap che non mi hanno mai attratto molto, tutto il resto lo trovo degno di essere perlomeno ascoltato.

Ebbene: sarà la facilità di trovarlo in altro modo, sarà che il suono secondo me non ha padroni se non l'aria, sarà che esiste un limite alla decenza, sarà tutto questo e molto altro, ma sono anni, direi almeno 4 o 5, che non compro un CD.
Non che questo faccia di me una gran persona, bene inteso.
Però noto che s'è rotto qualcosa: il vaso di Pandora è stato aperto ed il suono è finalmente uscito dal suo rifugio dorato per attraversare il cielo, le città, il vento.
Qualcosa è cambiato, inutile negarlo.

Una rivoluzione lunga e sottile, che si rafforza giorno per giorno, un sentimento di equità e di giustizia al quale è difficile opporsi.

De Andrè (forse riportando la citazione di un altro autore) era solito dire che le note sono solo 7: con 12 semitoni prima o poi si finisce di essere ripetitivi, di riscrivere involontariamente qualcosa di già scritto, di non inventare proprio nulla perchè il suono è già stato inventato.
Ed allora, la musica diventa merce, fatta apposta per essere venduta, usata e poi gettata: togliendo tutto il suo carattere di arte superiore, rimane ben poco.
E ciò che rimane, può essere benissimo tralasciato.

Ecco: penso che molti di noi siano in questa fase. La fase dell'abbandono, nella quale solo i grandi inventori rimangono, quelli che hanno scritto la storia, quella vera.
A noi resta il loro insegnamento: non si scopre nulla, si dà voce ad un suono che fino ad allora non era stato riunito.

E mentre ascolto per la centesima volta Shine on you crazy diamond nella versione live di Pulse, mi viene da sorridere pensando a quanto grande sia l'ipocrisia che pervade il mondo moderno.

Andate a quel paese, va.
Che questa pace sonora non sarete mai in grado di riproporla.
Mai.

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