mercoledì, aprile 09, 2008

Inchino


Miei cari lettori, torno dopo un mese di silenzio, con un pensiero che assomiglia molto al precedente. Ne è, anzi, quasi fotocopia.

Con la sola, piccola ma sostanziale differenza, che qui non si tratta di verità romanzata, filtrata da qualcuno, abbellita o modificata per adattarla al grande schermo.

Questa, signori miei, è realtà.

Punto e basta.

Ne avevo già sentito parlare in qualche trasmissione televisiva, e grande è stata la mia sorpresa quando, cercando informazioni sulla Pechino-Parigi (a mio avviso la più affascinante gara fuoristradistica che si sia mai corsa, ben più epica di tutte le Parigi-Dakar messe assieme), per puro caso mi sono imbattuto nel suo sito.
Quest'anno si dovrebbe correre la San Pietroburgo-Pechino: sempre un'enorme attrazione.

Non vorrei parlarne molto, in quanto non conosco il protagonista e potrei benissimo scrivere stupidaggini colossali: inutile sottolineare la mia più grande ammirazione per questo ragazzo.
Ed un rispettoso inchino, sincero, con stima profonda.
La vita, quella vera, ho la sensazione che assomigli molto più alla sua che alla mia.

2 commenti:

Maxilogan ha detto...

Non posso fare a meno di invidiarlo.

In momenti come questi, quando come mai prima d'ora il mio futuro (non quello lavorativo, quello è quello che mi preoccupa di meno) è incerto e nebbioso, non ci sono grandi spiragli all'orizzonte, vedere queste cose fa male al cuore.

Sapere che qualcuno riesce a fare questo genere di imprese.. vuol dire avere le palle per arrivare ai propri obiettivi, ciò che da anni mi sforzo di fare e non riesco ad ottenere.

Mi sono proposto in caso di necessità di "pausa di riflessione" (oramai inevitabile, credo), di offrirmi per qualche viaggio o formazione di lavoro il più lungo possibile, ho bisogno di restare solo con i miei libri, la mia musica, anche il mio pc o il mio tablet se è il caso (riconosco che rimanere collegato con il mondo in qualsiasi posto dello stesso ci si trovi, ha il suo fascino :) )

Alla faccia di chi comunque, cominciando a smuovere le acque, già mi ha detto "non sarebbe giusto per chi rimane qua".

Dalle mie parti si dice "volere l'uovo, la gallina e il culo caldo", ma l'esperienza ci insegna che non è possibile. Quando si alza una barriera, o si rompe una catena, ciò che accade dopo non è più affar "nostro" ma "mio".

Scusa il solito dilungarmi nei miei deliranti sfoghi :)

Ciao e alla prossima

Anonimo ha detto...

Grazie per il post di segnalazione e per i miei Feed RSS che mi hanno segnalato te.

Un abbraccio

gionata
www.partireper.it