lunedì, ottobre 02, 2006

Medio

Devo esser sincero: non ho mai ben capito cosa si intenda per ceto medio.
Media calcolata come? In base alla "ricchezza" (vera o presunta)? In base allo stipendio medio di un lavoratore?
Forse si intende lo stile di vita: una media fra la concretezza della povertà e lo stereotipo della ricchezza?
Il concetto di medio può andare bene per analisi macroeconomiche: ma poi, alla fine del concetto, TUTTI siamo persone MEDIE, individui che sanno che esiste (e forse esisterà sempre) qualcuno "inferiore" e qualcuno "superiore".
In questi giorni si parla molto del ceto medio, cioè di coloro (dicono i più) che rappresentano il cuore della società italiana: certo, bella scoperta. La media, per definizione, sta nel mezzo, altrimenti che media sarebbe!
Queste parole passano da una bocca all'altra come una caramella amara che nessuno vuole succhiare.
Non so dirvi se io appartenga a tale gruppo: non ho timore però di autodefinirmi una persona media.
Ebbene, nella mia mediocrità non so dire nemmeno se questa sia una manovra finanziaria che mi colpirà pesantemente o se sarò uno che paga la propria fetta per un progredire comune: staremo a vedere.
Sempre più però torna a galla il concetto di baratro: mi sa tanto che questa legge sarà un altro passo verso il declino.

E come aumenta quel pensiero, cresce anche la voglia di abbandonare tutto e fuggire dove la vita è un po' più semplice: pescatore di merluzzi nel mare del nord non mi dispiacerebbe affatto.

Se verrà quel giorno, saprò anche a cosa associare il concetto di medio: credo proprio che poco prima di partire, lo legherò indissolubilmente al dito di una mano che si innalza solitario.

Andate a cagare!

1 commento:

Maxilogan ha detto...

La classe media è qualcosa di difficile da definire. Il dito medio è invece più alla mia portata. Ho pensato diverse volte che, mi capitasse l'occasione, mi spiacerebbe perdere quel treno.

Una volta salvaguardata l'integrità della mia famiglia sarei pronti a trasferirmi un po' dappertutto, tanta è la voglia di cambiamento che mi attanaglia. Mi va stretto un po' tutto, i rapporti con i parenti, il lavoro... I vestiti.. :((
Ma in questo momento non me la sentirei di andarmene da solo, mentre la prospettiva di restare uniti incontra favori sia in me che nella moglie.

Ciò non toglie che questa ipotesi debba considerarsi remota, per cui devo buttare un occhio anche qui, ed anche me questa situazione dà più preoccupazioni che speranze. In cuor mio non credo che nè noi nè i nostri figli vedremo mai uno stato sociale degno, la butto lì, di un paese scandinavo, ma spero comunque che qualcosa possa *veramente* spazzare una classe dirigente indegna di uno stato civile, che bada sempre comunque al proprio orticello di amici e di profitti, raccontandoci balle a non finire. E lo dico con rammarico, sia per una parte che perl'altra, senza distinzioni.

Certo, a me, piace pure, il merluzzo.